Elena Gozzi

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Non è una teoria ma una vera pratica di vita che mira a sviluppare le peculiarità di ciascuno e a costruire o ricostruire una personalità armoniosa. La psicosintesi, sorella più giovane della psicanalisi, è stata creata dallo psichiatra veneziano Roberto Assagioli agli inizi del novecento. Spesso ci troviamo ad attraversare momenti di acuta sofferenza determinati sia dalla nostra storia personale, sia dalle richiesta sempre maggiori dell'ambiente che ci circonda, sia dall'accelerazione cui siamo sottoposti.
Il percorso psicosintetico mira, oltre che ad indagare le cause sia apparenti ma, soprattutto, quelle operanti nel profondo, a riorganizzare la personalità attorno ad un centro autocosciente più realistico e permanente (io o sé personale).
Per realizzare questo obiettivo è necessario costruire un luogo, sia spazio fisico , sia ,soprattutto , spazio interiore di incontro, di conoscenza, di dialogo autentico, di accettazione incondizionata, di benevolenza, di considerazione che porti lentamente il paziente a conoscersi e a riconoscere e attivare le sue qualità che sole possono sostenerlo nel cammino della vita.
La relazione terapeutica si delinea quindi come il primo e irrinunciabile strumento di cura. E' in primo luogo dalla relazione con l'altro che impariamo ad entrare in una relazione sana con noi stessi. Per far ciò la psicosintesi utilizza anche molteplici tecniche.

Centrale è l'idea della psiche come un insieme di tre livelli. Inconscio inferiore, inconscio medio, inconscio superiore, secondo uno schema al centro del quale sta l'io cosciente o sé personale, vero centro di osservazione in grado di riconoscere, dirigere e trasformare le varie energie della psiche che si organizzano come subpersonalità.
Si ritiene che il sé personale sia connesso ad un più alto livello ad una dimensione che dal personale sfuma nel collettivo e che chiamiamo Sè Transpersonale. Il lavoro dello psicosintetista consiste proprio nel riconoscere queste energie, farle riconoscere ed accettare al paziente per raggiungere una vita più appagante e sana.

Le funzioni psichiche rappresentate nella stella a sei punte (sensazione , emozione e sentimento, impulso e desiderio, pensiero, immaginazione e intuizione) vengono coordinate da un'altra funzione a cui attribuiamo grande importanza, la volontà. Intesa come stimolo al cambiamento, al suo centro sta l'io o sé personale.

La psicosintesi, come indica il suo nome, mira ad integrare i vari livelli dell'essere umano (fisico, psichico, spirituale), sia gli aspetti consci che inconsci, in una sintesi armoniosa.
Molteplici sono le tecniche utilizzate: il colloquio, la catarsi, le tecniche immaginative, fra le quali utilissime le visualizzazioni, l'interpretazione dei sogni, la disidentificazione e l'autoidentificazione, il diario , l'autobiografia, il réve évellé dirigé, l'utilizzo dei simboli, l'ipnosi , le tecniche di rilassamento come il training autogeno, la meditazione e molte altre.
Ma l'elemento cruciale è la relazione terapeutica cioè la creazione di quell'ambiente caldo, calmo e accogliente in cui sentirsi accolti e protetti, liberi di esprimersi senza giudizi e pregiudizi.
Secondo la psicosintesi la terapia deve cogliere nella persona il suo “specifico”, cioè il suo “unico ed irripetibile” modo di essere nel mondo. La ristrutturazione della personalità avviene attraverso passaggi di successiva integrazione che coinvolgono prima il livello personale, poi quello interpersonale o di comunità o della famiglia e da ultimo, ma non meno importante, il livello transpersonale, ad indicare una cura e un'attenzione anche per le componenti “sottili” dell'essere umano.
Nella pratica psicosintetica è raccomandato di approfondire gli approcci psicodinamici e terapeutici di altri indirizzi in modo di ampliare l'orizzonte di cura e di comprensione del paziente.